Benessere

Da TecnoLogica.

Sensazione umana di stare bene, legata ad uno "stato di salute, di forze fisiche e morali[1]".

Definizioni

Insieme delle condizioni relative a stati del sistema edilizio adeguati alla vita, alla salute ed allo svolgimento delle attività degli utenti.[2]

~, igiene e salute dell'utente

Insieme delle condizioni relative a stati del sistema edilizio adeguati alla vita, allo svolgimento delle attività, all'incolumità e alla salute degli utenti.
Le condizioni di benessere fanno riferimento alla percezione sensoriale positiva dell'ambiente da parte dell'utente.
Le condizioni di igiene e salute fanno riferimento all'assenza di condizioni patogene e all'incolumità degli utenti, in relazione anche all'emissione di gas tossici, presenza nell'aria di particelle o gas pericolosi, emissione di radiazioni pericolose, inquinamento o tossicità dell'acqua o del suolo, difetti nell'eliminazione delle acque di scarico, dei fiumi e dei rifiuti solidi o liquidi, formazioni di umidità su pareti o parti d'opera[3].

Descrizione

Il b. è una condizione complessa di equilibrio tra lo stato fisico e mentale derivante da una buona salute psicofisica e la percezione di un ambiente favorevole allo svolgimento delle attività in cui una persona è impegnata.
Ne consegue che il b. è una qualità delle persone e non degli ambienti; questi ultimi possono, al massimo, fornire delle condizioni idonee alla permanenza degli utenti.
Naturalmente il b. è uno dei bisogni fondamentali nell'esistenza dell'uomo, e la sua ricerca attraverso la creazione artificiale di stati fisici in grado di favorirlo è una delle principali funzioni che egli attribuisce all'ambiente costruito. Un organismo edilizio soddisfa quindi tale bisogno quando il suo subsistema ambientale o sue parti sono capaci di sviluppare stati in grado di favorire lo svolgimento delle azioni da parte degli utenti e a impedire rischi per la loro salute. In quanto bisogno dell'utenza, il benessere è una delle sette classi di esigenza introdotte dalla UNI 8289:1981; questa viene ampliata nel nome e nella definizione dalla UNI 11277:2008, che separa il concetto di benessere da quello di igiene e salute, indicando nel primo la "percezione sensoriale positiva dell'ambiente", mentre nella seconda si individua "l'assenza di condizioni patogene". Inoltre, la UNI 11277 elenca anche le esigenze che compongono la classe, che sono:

  • Benessere termico negli spazi esterni;
  • Benessere termico negli spazi interni;
  • Benessere visivo negli spazi esterni;
  • Benessere visivo negli spazi interni;
  • Benessere acustico degli spazi esterni;
  • Benessere acustico degli spazi interni;
  • Condizioni d'igiene ambientale connesse con le variazioni del campo elettromagnetico da fonti artificiali;
  • Condizioni d'igiene ambientale connesse con l'esposizione ad inquinanti dell'aria interna.

Purtroppo per nessuna di esse la norma fornisce una definizione, anche se il significato è intuitivamente evidente.

Fisica tecnica

In origine i primi professionisti a sviluppare studi nel campo del benessere sono stati gli impiantisti, che hanno seguito un approccio di tipo fisico al problema, ricercando cioè quali grandezze sono dei descrittori efficaci dell'ambiente, e quale valore esse devono assumere per ottenere le condizioni di vita migliori.
Tale criterio ha comportato una classificazione del benessere di stampo fisico-tecnico, e cioè ha assunto come discriminante i fenomeni fisici che sono alla base della variazione delle grandezze di riferimento, ed in particolare si parla di:

  • Ergonomia degli ambienti termici o di comfort termico per quando concerne i problemi legati alla trasmissione del calore;
  • Acustica o più specificamente acustica ambientale, o ancora acustica architettonica, per le questioni relative alla diffusione delle onde sonore e delle vibrazioni;
  • Illuminotecnica o luce e illuminazione per quanto riguarda la diffusione della luce.

Naturalmente questo principio esclude i fenomeni di tipo chimico, biologico e medico, che non sono - o sono soltanto parzialmente - oggetto della fisica.

Legislazione

Sicurezza sui luoghi di lavoro

Bozza
La legislazione per la sicurezza è nata negli anni '50 con l'obiettivo di diminuire il rischio di incidenti mortali e di menomazioni che avvenivano frequentemente sui luoghi di lavoro, ed in particolar modo nei cantieri edili. Successivamente, con il diffondersi dei lavori sedentari ed intellettuali, si è occupata non soltanto di contrastare le condizioni di pericolo che possono mettere a repentaglio la salute dei lavoratori, ma anche di garantire quei presupposti che consentono di svolgere un'attività nel modo migliore, favorendo lo stato fisico e mentale delle persone.
Questa necessità ha portato come diretta conseguenza lo sviluppo di una disciplina che si occupa di studiare il rapporto tra l'uomo, gli strumenti e le macchine che utilizza, e l'ambiente che lo circonda: l'ergonomia.

Protocolli di valutazione

I protocolli di valutazione della qualità edilizia, oggi notevolmente diffusi, contengono sempre o quasi una sezione dedicata alla stima del benessere degli utenti.
In particolare si riscontrano:

GBTool Protocollo Itaca HQE VAdE
Air quality and ventilation Qualità dell'aria Salubrità
Electro-magnetic pollution
Thermal comfort Comfort termico Comfort igrotermico Benessere igrotermico
Daylighting and illumination Comfort visivo Comfort visivo Benessere visivo
Noise and acoustics Comfort acustico Comfort acustico Benessere sonoro
Benessere tattile
Qualità ergonomica
Qualità psicosociale

Criticità e integrazioni

Il paragrafo deve intendersi come contributo originale dell'autore
Disponendo di due definizioni di benessere, occorre stabilire a quale fare riferimento all'interno dell'analisi esigenziale-prestazionale; a ben vedere, la UNI 11277:2008 pone l'accento, distinguendole in modo esplicito, sulle condizioni che favoriscono o ostacolano le azioni dell'utente (che chiama benessere) da quelle che possono danneggiarne la salute (che invece indica come igiene e salute). Tale distinsione, anche se meno marcata, appare anche nella definizione della UNI 8289:1981, per cui si ritiene qui, per omogeneità di notazione, utilizzare la dicitura della UNI 8289, ereditando la distinsione della UNI 11277 nella definizione ed organizzazione delle singole esigenze.
Ciò premesso, si indicherà con il termine comfort[4] la condizione di soddisfacimento dell'utente nei confronti dell'ambiente, mentre con il termine di salubribrità o igienicità si indicherà l'assenza di condizioni tali da arrecare danno alla salute. Altresì è facilmente comprensibile che questa distinzione è solo teorica, perché un elevato discomfort corrisponde ad una situazione di potenziale pericolo e di insalubrità.
Secondo tale schema, la classe benessere si articola nelle esigenze:

obiettivo esigenza senso o sistema requisiti
Favorire il comfort e cioè lo svolgimento delle azioni da parte dell'utente Comfort termico sistema termoregolatorio
Comfrort visivo senso della vista
Comfort uditivo senso dell'udito
Comfort posturale sistema muscolare e scheletrico
Impedire rischi per la salute degli utenti Salubrità dell'aria sistema respiratorio
Igienicità degli ambienti sistema immunitario

Voci correlate

Note

  1. Voce benessere del Vocabolaio on line Treccani.
  2. UNI 8289:1981
  3. UNI 11277:2008.
  4. Il corrispondente italiano conforto è troppo desueto per poter essere adottato.
La consultazione di TecnoLogica è preordinata alla lettura delle avvertenze

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