Documento di indirizzo della progettazione

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Acronimi

DIP.

Descrizione

Documento di programmazione edilizia,adottato dal RUP e redatto tenuto conto delle indicazioni presenti nel Quadro esigenziale e della soluzione individuata nel Documento di fattibilità delle alternative progettuali, qualora redatto, che viene emesso prima della fase di progettazione, i cui contenuti sono individuati dalla vigente legge sui Lavori pubblici.
In particolare, deve tra l'altro contenere indicazioni relative a:

  1. stato dei luoghi con le relative indicazioni di tipo catastale;
  2. gli obiettivi da perseguire attraverso la realizzazione dell’intervento, le funzioni che dovranno essere svolte, i fabbisogni e le esigenze da soddisfare e, ove pertinenti, i livelli di servizio da conseguire e i requisiti prestazionali di progetto da raggiungere;
  3. i requisiti tecnici che l’intervento deve soddisfare in relazione alla legislazione tecnica vigente e al soddisfacimento delle esigenze;
  4. i livelli della progettazione da sviluppare e i relativi tempi di svolgimento, in rapporto alla specifica tipologia e alla dimensione dell’intervento;
  5. gli elaborati grafici e descrittivi da redigere;
  6. le eventuali raccomandazioni per la progettazione, anche in relazione alla pianificazione urbanistica, territoriale e paesaggistica vigente e alle valutazioni ambientali strategiche (VAS), ove pertinenti, procedure tecniche integrative o specifici standard tecnici che si intendano porre a base della progettazione dell’intervento;
  7. i limiti economici da rispettare e l’eventuale indicazione delle coperture finanziarie dell’opera;
  8. le indicazioni in ordine al sistema di realizzazione dell’intervento;
  9. l’indicazione della procedura di scelta del contraente;
  10. l’indicazione del criterio di aggiudicazione;
  11. la tipologia di contratto individuata per la realizzazione dell’intervento, e in particolare se il contratto sarà stipulato a corpo o a misura, o parte a corpo e parte a misura;
  12. le specifiche tecniche contenute nei criteri ambientali minimi (CAM), adottati con decreto del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, per quanto materialmente applicabili; qualora la progettazione sia supportata dalla modellazione informativa tali specifiche, per quanto applicabili, possono essere introdotte all’interno dei modelli informativi;
  13. la individuazione, laddove possibile e/o necessario, di lotti funzionali e/o di lotti prestazionali, articolati in strutture analitiche di progetto;
  14. gli indirizzi generali per la progettazione del monitoraggio ambientale, geotecnico e strutturale delle opere, ove ritenuto necessario;
  15. le specifiche tecniche per l’utilizzo di materiali, elementi e componenti ai fini:
  16. del perseguimento dei requisiti di resistenza, durabilità, robustezza e resilienza delle opere;
  17. della efficienza energetica e della sicurezza e funzionalità degli impianti;
  18. l’indicazione di massima dei tempi necessari per le varie fasi dell’intervento.

Voci correlate

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