Conglomerato

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Per conglomerato si intende un [[materiale]] ottenuto miscelando una sostanza [[legante]] con degli elementi inerti di natura litoide, cioè che a miscela avvenuta non reagiscono chimicamente con il legante stesso. Si tratta cioè di una ''[[pietra]] artificiale'', dove la matrice e le parti in essa sospese sono ben definite come segue.
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Per conglomerato si intende un [[materiale]] ottenuto miscelando una sostanza [[legante]] con degli elementi sciolti di natura litoide. Si tratta cioè di una ''[[pietra]] artificiale'', dove la matrice e le parti in essa sospese hanno delle caratteristiche ben definite.<br/>
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Gli elementi utilizzati in edilizia, detti [[aggregato|aggregati]], devono essere ''di natura litoide'', cioè o delle [[roccia|rocce naturali]] sciolte (''rocce terrigene'') di granulometria varia (dalla sabbia alla ghiaia), che possono essere rinvenute in natura o prodotte artificialmente dalla frammentazione di rocce lapidee.<br/>
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Possono essere impiegati '''aggregati inerti''' quando questi, miscelati con il legante, non producono alcuna reazione chimica. Si adoperano quindi sabbie e ghiaie silicee e/o calcaree, che devono essere prive di sostanze organiche, ben lavate allo scopo di evitare che siano presenti dei sali - dannosi per il legante. Si preferiscono quindi nell'ordine:
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#aggregato arido di cava, cioè estratto da cave di pietra, che ha le caratteristiche di provenire da un ambiente abiotico (non sono presenti microorganismi) e privo di sali;
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#aggregato lacustre o fluviale, cioè proveniente dal letto e dalle sponde dei fiumi, che è senz'altro privo di sali;
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#aggregato marino, cioè proveniente dalle spiagge o dai fondali marini, che deve essere notevolmente trattato per l'abbondante presenza di sali.
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Al contrario gli '''aggregati reattivi''' si combinano chimicamente con il legante; vengono naturalmente preferiti quegli aggregati la cui reazione conferisce qualità positive al prodotto finito, e non certo negative. Tra tutti, gli '''aggregati pozzolanici''' o '''aggregati a comportamento pozzolanico''' permettono di conferire ad alcuni conglomerati un comportamento ''idraulico'' (cioè, come si vedrà successivamente, la capacità di legare in acqua) o a rafforzare questo comportamento già presente nella miscela. Sono aggregati pozzolanici la ''pozzolana'' proveniente da Baia-Pozzuoli e la ''terra di Santorino''; sono aggregati a comportamento pozzolanico alcuni tufi, come il ''trass'', il ''tufo giallo napoletano'' e i ''tufi laziali'', le scorie d'altoforno, il coccio pesto e una sabbia di origine fossile, detta ''terra di diatomee''.
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Descrizione

Con il termine conglomerato in geologia si indica un tipo di roccia litificata sedimentaria clastica costituita da una matrice a grana fine - sabbiosa o ancora più sottile - detta cemento che tiene insieme ciottoli di varia natura. Se i ciottoli sono immersi nella matrice e non sono a contatto tra loro, il conglomerato si dice a tessitura matrice-sostenuta (paraconglomerati); al contrario, se i ciottoli sono a contatto tra loro, il conglomerato si dice a tessitura elasto-sostenuta (ortoconglomerati).

In edilizia tanto il termine conglomerato quanto il termine cemento hanno significati diversi.
Per conglomerato si intende un materiale ottenuto miscelando una sostanza legante con degli elementi sciolti di natura litoide. Si tratta cioè di una pietra artificiale, dove la matrice e le parti in essa sospese hanno delle caratteristiche ben definite.

Gli elementi utilizzati in edilizia, detti aggregati, devono essere di natura litoide, cioè o delle rocce naturali sciolte (rocce terrigene) di granulometria varia (dalla sabbia alla ghiaia), che possono essere rinvenute in natura o prodotte artificialmente dalla frammentazione di rocce lapidee.
Possono essere impiegati aggregati inerti quando questi, miscelati con il legante, non producono alcuna reazione chimica. Si adoperano quindi sabbie e ghiaie silicee e/o calcaree, che devono essere prive di sostanze organiche, ben lavate allo scopo di evitare che siano presenti dei sali - dannosi per il legante. Si preferiscono quindi nell'ordine:

  1. aggregato arido di cava, cioè estratto da cave di pietra, che ha le caratteristiche di provenire da un ambiente abiotico (non sono presenti microorganismi) e privo di sali;
  2. aggregato lacustre o fluviale, cioè proveniente dal letto e dalle sponde dei fiumi, che è senz'altro privo di sali;
  3. aggregato marino, cioè proveniente dalle spiagge o dai fondali marini, che deve essere notevolmente trattato per l'abbondante presenza di sali.

Al contrario gli aggregati reattivi si combinano chimicamente con il legante; vengono naturalmente preferiti quegli aggregati la cui reazione conferisce qualità positive al prodotto finito, e non certo negative. Tra tutti, gli aggregati pozzolanici o aggregati a comportamento pozzolanico permettono di conferire ad alcuni conglomerati un comportamento idraulico (cioè, come si vedrà successivamente, la capacità di legare in acqua) o a rafforzare questo comportamento già presente nella miscela. Sono aggregati pozzolanici la pozzolana proveniente da Baia-Pozzuoli e la terra di Santorino; sono aggregati a comportamento pozzolanico alcuni tufi, come il trass, il tufo giallo napoletano e i tufi laziali, le scorie d'altoforno, il coccio pesto e una sabbia di origine fossile, detta terra di diatomee.

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