Linea elastica flessionale

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Se gli spostamenti sono infinitesimi, l'equazione della linea elastica estensionale può essere dimostrata grazie all'impiego delle relazioni esistenti tra le entità della cinematica e della statica che caratterizzano un [[solido di de Saint Venant]]. Nel ricercare queste equazioni, assume una grande importanza il sistema di riferimento adottato, perché da esso dipende la positività o la negatività dei termini presenti nella linea elastica finale.<br/>
Se gli spostamenti sono infinitesimi, l'equazione della linea elastica estensionale può essere dimostrata grazie all'impiego delle relazioni esistenti tra le entità della cinematica e della statica che caratterizzano un [[solido di de Saint Venant]]. Nel ricercare queste equazioni, assume una grande importanza il sistema di riferimento adottato, perché da esso dipende la positività o la negatività dei termini presenti nella linea elastica finale.<br/>
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Per dimostrare le prime due relazioni, che correlano spostamento, rotazione e curvatura, è necessario specificare che la terna di assi adottata è di tipo destrogiro, cioè opposta a quelle che comunemente vengono impiegate nella fisica. In particolare, facendo coincidere l'asse degli spostamenti orizzontali <math>u</math> con l'asse <math>x_3</math> dell'asta, e considerando positivo il verso antiorario per le rotazioni <math>\varphi</math>, l'asse degli spostamenti verticali <math>v</math> ha verso positivo in basso. Questo perché in generale quando le aste orizzontali ([[trave|travi]]) vengono inflesse, i loro punti si spostano verso il basso, ed è più comodo indicare l'abbassamento come spostamento positivo.
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Per dimostrare le prime due relazioni, che correlano spostamento, rotazione e curvatura, è necessario specificare che la terna di assi adottata è di tipo destrogiro, cioè opposta a quelle che comunemente vengono impiegate nella fisica. In particolare, facendo coincidere l'asse degli spostamenti orizzontali <math>u</math> con l'asse <math>x_3</math> dell'asta<ref>[[File:Assi trave.png|right|100px]]Gli assi dell'asta sono generalmente disposti nel seguente modo: su ogni sezione si individua il baricentro, in cui si pone il centro del sistema di riferimento; perpendicolarmente alla sezione, ed uscente da essa, si pone l'asse <math>x_3</math>.<br/>Gli assi <math>x_1</math> e <math>x_2</math> sono invece principali di inerzia, con <math>x_2</math> concorde, quando possibile, con la direzione della gravità (cioè, in parole povere, direzionato verso il basso), e <math>x_1</math> di verso tale da ottenere una terna levogira.</ref>, e considerando positivo il verso antiorario per le rotazioni <math>\varphi</math>, l'asse degli spostamenti verticali <math>v</math> ha verso positivo in basso. Questo perché in generale quando le aste orizzontali ([[trave|travi]]) vengono inflesse, i loro punti si spostano verso il basso, ed è più comodo indicare l'abbassamento come spostamento positivo.
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Descrizione

(da compilare)

Spostamenti infinitesimi

La linea elastica, nella sua formulazione generale in presenza di curvature elastiche ed anelastiche ed in tema di spostamenti infinitesimi, assume la forma:

LaTeX:  v \left( x \right) = v_0 - \varphi_0 x - \int \int \frac{1}{R_a} \, \mathbb{d}x - \frac{M_0}{2EJ} - \frac{T_0}{6EJ} + \int \int \int \int q \left( x \right) \left( x \right) \, \mathbb{d}x ,

dove LaTeX: v_0, LaTeX: \varphi_0, LaTeX: M_0 e LaTeX: T_0 sono i valori che assumono nell'origine l'abbassamento, la rotazione, il momento flettente (caratteristica di sollecitazione) e il taglio (caratteristica di sollecitazione); LaTeX: \frac{1}{R_a} è la curvatura anelastica, e LaTeX: q \left( x \right) è la legge di variazione del carico.
Nel caso, molto frequente, di assenza di curvature anelastiche e di carichi costanti, la linea elastica si riduce a:

LaTeX:  v \left( x \right) = v_0 - \varphi_0 x - \frac{M_0 x^2}{2EJ} - \frac{T_0 x^3}{6EJ} + \frac{q x^4}{24EJ} .

(da completare)

Dimostrazione

Terna linea el.png

Se gli spostamenti sono infinitesimi, l'equazione della linea elastica estensionale può essere dimostrata grazie all'impiego delle relazioni esistenti tra le entità della cinematica e della statica che caratterizzano un solido di de Saint Venant. Nel ricercare queste equazioni, assume una grande importanza il sistema di riferimento adottato, perché da esso dipende la positività o la negatività dei termini presenti nella linea elastica finale.
Per dimostrare le prime due relazioni, che correlano spostamento, rotazione e curvatura, è necessario specificare che la terna di assi adottata è di tipo destrogiro, cioè opposta a quelle che comunemente vengono impiegate nella fisica. In particolare, facendo coincidere l'asse degli spostamenti orizzontali LaTeX: u con l'asse LaTeX: x_3 dell'asta[1], e considerando positivo il verso antiorario per le rotazioni LaTeX: \varphi, l'asse degli spostamenti verticali LaTeX: v ha verso positivo in basso. Questo perché in generale quando le aste orizzontali (travi) vengono inflesse, i loro punti si spostano verso il basso, ed è più comodo indicare l'abbassamento come spostamento positivo.

Abbass-rotaz.png

La prima relazione lega l'abbassamento LaTeX: v con la rotazione LaTeX: \varphi. Preso sull'asse dell'asta indeformata un punto ad una ascissa LaTeX: x_3, con abbassamento infinitesimo positivo LaTeX: v, un secondo punto infinitesimamente prossimo, di ascissa LaTeX: x_3 + dx_3, avrà un abbassamento anch'esso infinitesimo e positivo LaTeX: v+dv. La distanza tra i due punti sarà quindi LaTeX: dx_3, mentre la differenza tra gli abbassamenti sarà LaTeX: dv.
Trovandosi il secondo punto in un intorno del primo, è possibile confondere in quell'intervallo la linea elastica con la retta tangente, che sarà ruotata rispetto all'asse indeformato di un angolo infinitesimo e orario (quindi negativo) LaTeX: -\varphi; è possibile quindi scrivere la relazione:

LaTeX: - \varphi \simeq \tan \varphi = \frac{dv}{dx_3},

ovvero:

LaTeX:  \partial_3 v = - \varphi \Rightarrow \ v \left( x_3 \right) = v_0 - \int \varphi \left( x_3 \right) \,\mathbb{d}x_3 .

Ciò significa, tra l'altro, che ad una rotazione positiva (antioraria) corrisponde uno spostamento negativo (verso l'alto) e, al contrario, ad un abbassamento corrisponde una rotazione negativa (oraria).

Rotaz-curv.png

La seconda equazione può essere trovata assegnando una deformazione con rotazione positiva (antioraria) sulla quale viene individuato un punto di ascissa LaTeX: x_3 ed uno ad esso successivo, in un intorno infinitesimo, di ascissa LaTeX: x_3 + d x_3. Siano LaTeX: \varphi e LaTeX: \varphi + d \varphi le rispettive rotazioni, e si traccino le tangenti a questi due punti; disegnate quindi le perpendicolari alle tangenti passanti per i punti sulla deformata, queste individueranno un punto LaTeX: C che rappresenta il centro di curvatura della linea elastica riferito al primo dei due punti scelti. La sua distanza LaTeX: R da questo punto è invece detta raggio di curvatura, mentre il suo inverso LaTeX: 1/R si dice semplicemente curvatura. Seguendo semplici considerazioni aritmetiche, è immediato verificare come l'angolo che si forma nel centro LaTeX: C è proprio pari all'incremento LaTeX: d \varphi. Costruendo un triangolo rettangolo avente un vertice in LaTeX: C e cateto maggiore LaTeX: R, è possibile determinare la relazione che intercorre tra LaTeX: d \varphi ed LaTeX: R se si conosce la lunghezza del secondo cateto. Tale valore può essere determinato facilmente perché, visto che spostamenti e rotazioni della linea elastica sono infinitesimi, può essere approssimato a LaTeX: d x_3. È quindi possibile calcolare il valore di LaTeX: d \varphi come:

LaTeX: d \varphi \simeq \tan \varphi = \frac{d x_3}{R},

e quindi:

LaTeX:  \partial_3 \varphi = \frac{1}{R} \Rightarrow \ \varphi \left( x_3 \right) = \varphi_0 + \int \frac{1}{R} \,\mathbb{d}x_3 .

(da completare)

Voci correlate

Note

  1. Assi trave.png
    Gli assi dell'asta sono generalmente disposti nel seguente modo: su ogni sezione si individua il baricentro, in cui si pone il centro del sistema di riferimento; perpendicolarmente alla sezione, ed uscente da essa, si pone l'asse LaTeX: x_3.
    Gli assi LaTeX: x_1 e LaTeX: x_2 sono invece principali di inerzia, con LaTeX: x_2 concorde, quando possibile, con la direzione della gravità (cioè, in parole povere, direzionato verso il basso), e LaTeX: x_1 di verso tale da ottenere una terna levogira.
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