Polis

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Il termine πόλις (pòlis) significa letteralmente città, e si usa per indicare appunto le città realizzate dagli antichi greci nel corso degli anni che vanno dal 900 a.C. al 100 a.C.

Descrizione

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Gli antichi abitanti della Grecia erano soliti viaggiare e colonizzare nuovi territori, che raggiungevano principalmente via mare; sceglievano di preferenza luoghi fertili dove poter costruire nuove città, che realizzavano seguendo uno schema particolare.
Le strade erano tracciate secondo direzioni tra di loro perpendicolari in modo da delimitare spazi rettangolari all'interno dei quali costruivano le abitazioni e gli edifici in genere.
Un'ampia zona veniva lasciata priva di costruzioni, e costituiva l'area dedicata al mercato (in greco agorà) dove i cittadini si riunivano anche per prendere le decisioni più importanti.
Essendo abili marinai, gli antichi greci preferivano far sorgere le loro città in prossimità del mare, anche se questa non era una regola sempre seguita: Atene - la polis più importante - ne è un esempio, perché si trova nell'entroterra dell'Attica.

Teatro di Epidauro

Non sempre le poleis (plurale di polis) erano circondate da mura di difesa: spesso veniva murata solo una zona sulla sommità di una collina, detta acropoli, dove per la popolazione sarebbe stato più facile rifugiarsi e difendersi da eventuali assedi. In questa zona sorgeva anche il tempio principale, che in tal modo dominava la città ed estendeva la sua protezione su tutte le costruzioni esistenti.
Sulle pendici della collina veniva realizzato anche un teatro a gradoni, a forma di semicirconferenza: gli antichi costruttori approfittavano del naturale declivio esistente per adagiare la costruzione, senza dover ricorrere a complicati sistemi costruttivi. La particolare forma permetteva anche di diffondere molto facilmente il suono proveniente dalla scena, permettendo anche agli spettatori più lontani di cogliere il dialogo degli attori, naturalmente amplificato dagli stessi gradoni, che riflettevano le voci. Il Teatro di Epidauro, riportato nella foto a lato, è un esempio delle capacità costruttive dei greci, ed è ancora oggi utilizzato per rappresentazioni di diverso genere.
Le città più famose della Grecia, oltre alla già citata Atene, sono Corinto e Alessandria d'Egitto.

Acropoli di Atene

Ricostruzione dell'Acropoli di Atene

Dopo aver sconfitto i Persiani, che volevano invadere la penisola, Atene divenne la città più importante di tutta la Grecia. Pericle, il suo condottiero e generale, decise di ricostruire l'acropoli della città, distrutta durante la guerra nel 480 a.C.
Il progetto fu affidato allo scultore Fidia, e prevedeva la costruzione di un enorme tempio dedicato ad Atena Parthenos, protettrice della città, all'interno del quale si trovava un'enorme statua della dea.
Tale costruzione prese appunto il nome di Partenone.
Altri edifici di rilievo furono i Propilei e l'Eretteo, quest'ultimo caratterizzato dall'uso di colonne a forma di donna, dette cariatidi.
Infine fu realizzato un altro tempio dedicato ad Atena Nike (nike = che vince), simbolo della vittoria di Atene sui Persiani.
Nel corso del tempo gli edifici sono andati in rovina, ed oggi ci appaiono semidistrutti; in particolare il Partenone ha subito notevoli danni ad opera dei Veneziani che, durante l'assedio del 1687, lo colpirono con delle granate facendo esplodere il deposito di munizioni che i Turchi avevano stipato all'interno.
Infine, il luogo è stato depredato dagli archeologi britannici che, approfittando dell'incuria dell'Impero Ottomano, smotarono intere parti dei fregi e li trasportarono a Londra, dove tuttora sono conservati.

Neapolis

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Nell'VIII secolo a.C. alcuni abitanti di Cuma - una colonia greca molto fiorente - decisero di fondare una nuova città di nome Partenope sulla sommità del Monte Echia, l'attuale zona di Pizzofalcone. Questa città divenne presto fiorente perché il proprio porto, sorgente in corrispondenza dell'attuale Piazza Municipio, forniva un approdo protetto per le navi che viaggiavano sulle rotte tirreniche.

Resti del teatro di Neapolis

Forse a seguito di una distruzione, gli abitanti decisero di realizzare un nuovo insediamento in una zona più pianeggiante, che prese il nome di nuova città o Nea Polis in greco; venne quindi costruito un reticolo di strade perpendicolari di cui tre principali hanno direzione est-ovest, e le altre secondarie più strette vanno da nord a sud verso la zona del porto. Successivamente, con la dominazione romana (a partire dal 326 a.C.), le prime tre strade furono ribattezzate decumani, e le altre cardi; ancora oggi la zona della Napoli antica viene indicata come la zona dei decumani.

Napoli fu circondata interamente da mura, che oggi sono visibili solo nella zona di Piazza Bellini ma che ancora esistono interrate al di sotto delle strade e dei palazzi; l'Agorà e il tempio sorgevano su Via dei Tribunali in corrispondenza della chiesa di San Paolo Maggiore; il teatro si trovava su via dell'Anticaglia, dove ancora si osserva la strada curvare seguendo il perimetro dell'antica costruzione: alle spalle degli edifici sono ancora ben visibili i resti dei gradoni.

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