Utenza

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* '''servitù''' o '''servitù prediale''' dove su un bene sussiste "'''un peso imposto sopra un fondo per l'utilità di un altro fondo appartenente a diverso proprietario'''"<ref>Art.1027 C.c.</ref>.
* '''servitù''' o '''servitù prediale''' dove su un bene sussiste "'''un peso imposto sopra un fondo per l'utilità di un altro fondo appartenente a diverso proprietario'''"<ref>Art.1027 C.c.</ref>.
===Edilizia===
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In [[edilizia]] non viene mai definita l'utenza, anche se spesso nelle norme ci si riferisce ad una '''utenza diretta'''. Intendendo questa come la classe di [[utente|utenti]] che impiega direttamente il bene edilizio, allora essa deve essere intesa come un sinonimo di ''utente diretto''.
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In [[edilizia]] non viene mai definita l'utenza, anche se spesso nelle norme ci si riferisce a questo termine in modo generico o utilizzando la dicitura '''utenza finale'''. In funzione delle consuetudini in ambito tecnico è possibile proporre le seguenti classi di utenza:
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* '''utenza finale''' o '''diretta''': tutti coloro che traggono un beneficio dall'uso del bene;
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* '''utenza potenziale''': tutti coloro che potrebbero avere accesso all'uso bene nell'immediato;
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* '''utenza futura''': tutti coloro che potrebbero avere accesso all'uso del bene nel futuro;
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* '''utenza indiretta''': tutti coloro che sono disposti a sostenere una spesa per il mantenimento del bene, anche se non lo usano direttamente. Solo i beni di interesse pubblico hanno una utenza indiretta, per cui quest'ultima è costituita dalla società, che conserva nel tempo i beni attraverso la pressione fiscale.
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Versione delle 14:52, 3 giu 2011

Insieme omogeneo di soggetti (fisici o giuridici) detti utenti (considerabile tale secondo uno o più criteri individuati dall'osservatore) che trae beneficio da un bene, a qualsiasi titolo.

Definizioni

Il complesso di tutti gli utenti di un servizio, di un bene[1].

Sinonimi, acronimi, traduzioni

Sinonimi

Classe di utenti.

Descrizione

L'utenza è un gruppo (meglio, una classe) in cui è possibile riscontrare delle condizioni di omogeneità (di tipo demografico, comportamentale, fisico, sociale, economico, giuridico) che usa un bene, e cioè da esso ne trae beneficio.
Può essere necessario, nell'analisi esigenziale-prestazionale, stabilire più criteri di definizione, ottenendo così diverse classi di utenti su cui svolgere lo studio e la definizione dei requisiti.

Economia

Dalla disciplina dell'Estimo si ottengono due classi di utenza, derivanti dai concetti di valore d'uso e di valore d'opzione. Il primo è espressione dell'utilità di un bene, e cioè misura, monetizzandolo, il soddisfacimento di uno o più bisogni[2]; chi trae questo tipo di beneficio dall'impiego diretto del bene (appunto perché lo usa) valuta questa condizione nel valore d'uso reale ed è definibile come utente diretto. Nel secondo caso si annovera chi invece dimostra una disponibilità a pagare per l'esistenza ed il mantenimento di un bene anche se in realtà non lo impiega nel senso comune del termine (come avviene ad esempio per i beni storici o ambientali); questi è definibile come utente indiretto.

Diritto

La legge lega la possibilità di utilizzare un bene al concetto di diritto reale, e cioè al diritto che può esercitarsi su una cosa (dal latino res). Il diritto reale fondamentale è quello della proprietà[3] in quanto il proprietario può disporre, nei limiti della legge, dell'uso di un bene. Se il proprietario si configura nei termini di un'azienda, allora è possibile che la gestione del bene sia separata dalla proprietà, quindi gestore e proprietario possono non essere la medesima persona (fisica o giuridica). L'uso di un bene può non essere esclusivo del proprietario, che può dare a terzi il godimento dello stesso (in parte o per intero) attraverso la concessione del diritto reale di godimento, che si articola in:

  • enfiteusi, dove il dominio utile del bene è trasferito all'enfiteuta o livellario, che però corrisponde un canone al proprietario[4]; l'enfiteusi è in disuso;
  • diritto di superficie, dove il proprietario cede a terzi il diritto di edificare per un tempo determinato o indeterminato[5]; un esempio di diritto di superficie è rappresentato dalle parti comuni del condominio che appartiene in solido ai condomini in ragione dei millesimi posseduti;
  • usufrutto, dove il proprietario cede all'usufruttuario il diritto di usare il bene per un periodo che non può eccedere la vita dell'usufruttuario stesso[6]; quest'ultimo non può trasferire la proprietà né cambiarne la destinazione;
  • diritto reale d'uso dove il proprietario cede all'usuario il godimento del bene, ma quest'ultimo lo potrà fare soltanto per via diretta, e cioè non potrà cederlo o darlo in locazione[7];
  • diritto reale di abitazione, che costituisce una limitazione al diritto reale d'uso perché ha per oggetto una casa ed è godibile solo dal titolare del diritto e dalla sua famiglia[8];
  • servitù o servitù prediale dove su un bene sussiste "un peso imposto sopra un fondo per l'utilità di un altro fondo appartenente a diverso proprietario"[9].

Edilizia

In edilizia non viene mai definita l'utenza, anche se spesso nelle norme ci si riferisce a questo termine in modo generico o utilizzando la dicitura utenza finale. In funzione delle consuetudini in ambito tecnico è possibile proporre le seguenti classi di utenza:

  • utenza finale o diretta: tutti coloro che traggono un beneficio dall'uso del bene;
  • utenza potenziale: tutti coloro che potrebbero avere accesso all'uso bene nell'immediato;
  • utenza futura: tutti coloro che potrebbero avere accesso all'uso del bene nel futuro;
  • utenza indiretta: tutti coloro che sono disposti a sostenere una spesa per il mantenimento del bene, anche se non lo usano direttamente. Solo i beni di interesse pubblico hanno una utenza indiretta, per cui quest'ultima è costituita dalla società, che conserva nel tempo i beni attraverso la pressione fiscale.

Note

  1. SABATINI & COLLETTI, Dizionario della Lingua Italiana, Rizzoli-Larousse 2010.
  2. Quello d'uso è differente dal valore di scambio che invece rappresenta la vendibilità di un bene, è cioè uncompromesso tra la volontà di chi vende e di chi acquista.
  3. Art.832 C.c.
  4. Art.957 C.c.
  5. Art.952 C.c..
  6. Art.978 C.c..
  7. Art.1021 C.c..
  8. Art.1022 C.c.
  9. Art.1027 C.c.
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