Utenza

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== Descrizione ==
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L'utenza è un gruppo (meglio, una ''classe'') in cui è possibile riscontrare delle condizioni di omogeneità (di tipo demografico, comportamentale, fisico, sociale, economico, giuridico) che usa un bene, e cioè da esso ne trae beneficio.<br>
L'utenza è un gruppo (meglio, una ''classe'') in cui è possibile riscontrare delle condizioni di omogeneità (di tipo demografico, comportamentale, fisico, sociale, economico, giuridico) che usa un bene, e cioè da esso ne trae beneficio.<br>
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Può essere necessario, nell'[[esigenziale-prestazionale|analisi esigenziale-prestazionale]], stabilire più criteri di definizione, ottenendo così diverse classi di [[utente|utenti]] su cui svolgere lo studio e la definizione dei [[requisito|requisiti]].<br>
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Può essere necessario, nell'[[esigenziale-prestazionale|analisi esigenziale-prestazionale]], stabilire più criteri di definizione, ottenendo così diverse classi di [[utente|utenti]] su cui svolgere lo studio e la definizione dei [[requisito|requisiti]].<br/>
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Un primo set di gruppi, derivabile direttamente dalla disciplina dell'Estimo e dalla pratica della definizione del valore d'uso, può essere raccolto in:
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Un primo set di gruppi è derivabile direttamente dalla disciplina dell'Estimo e dalla pratica della definizione del '''valore d'uso'''. Questo è espressione dell''''utilità''' di un bene, e cioè misura, monetizzandolo, il soddisfacimento di uno o più bisogni<ref>Quello d'uso è differente dal '''valore di scambio''' che invece rappresenta la ''vendibilità'' di un bene, è cioè un ''compromesso'' tra la volontà di chi vende e di chi acquista.</ref>. Chi trae beneficio dall'impiego diretto del bene (appunto perché lo ''usa'') valuta questa condizione nel valore d'uso '''reale'''; chi invece dimostra una disponibilità a pagare per l'esistenza ed il mantenimento di un bene anche se non lo impiega direttamente (come avviene ad esempio per i beni storici o ambientali) allora vedrà questa condizione valutata nel '''valore d'opzione'''. La seguente tabella raccoglie le diverse tipologie di utenza:
* Utenza diretta;
* Utenza diretta;
* Utenza indiretta;
* Utenza indiretta;
* Utenza potenziale;
* Utenza potenziale;
* Utenza futura.
* Utenza futura.
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L' ''u. diretta'' è quella trae beneficio diretto dal bene, valutato nella stima del '''valore d'uso reale'''<ref>Valore attribuito ad un bene in seguito al suo diretto utilizzo o consumo da parte degli [[utente|utenti]]</ref>. Gli altri tre invece concorrono alla stima del '''valore d'opzione'''<ref>Valore attribuito ai beni (pubblici o privati) da coloro che pur non usufruendone nell’immediato, apprezzano la loro conservazione finalizzata ad un utilizzo futuro o potenziale, anche da parte di altre generazioni</ref> in modo differente: l'''u. indiretta'' gode del bene nel momento della stima, quella ''potenziale'' potrebbe goderne al momento della stima, mentre quella ''futura'' potrebbe farlo in un momento successivo, anche molto lontano nel tempo.
 
== Note ==
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Versione delle 16:49, 2 giu 2011

Insieme omogeneo di soggetti (fisici o giuridici) detti utenti, considerabile omogeneo secondo uno o più criteri individuati dall'osservatore, che trae beneficio da un bene, a qualsiasi titolo.

Definizioni

Il complesso di tutti gli utenti di un servizio, di un bene[1].

Sinonimi, acronimi, traduzioni

Sinonimi

Classe di utenti.

Descrizione

L'utenza è un gruppo (meglio, una classe) in cui è possibile riscontrare delle condizioni di omogeneità (di tipo demografico, comportamentale, fisico, sociale, economico, giuridico) che usa un bene, e cioè da esso ne trae beneficio.
Può essere necessario, nell'analisi esigenziale-prestazionale, stabilire più criteri di definizione, ottenendo così diverse classi di utenti su cui svolgere lo studio e la definizione dei requisiti.

Economia

Un primo set di gruppi è derivabile direttamente dalla disciplina dell'Estimo e dalla pratica della definizione del valore d'uso. Questo è espressione dell'utilità di un bene, e cioè misura, monetizzandolo, il soddisfacimento di uno o più bisogni[2]. Chi trae beneficio dall'impiego diretto del bene (appunto perché lo usa) valuta questa condizione nel valore d'uso reale; chi invece dimostra una disponibilità a pagare per l'esistenza ed il mantenimento di un bene anche se non lo impiega direttamente (come avviene ad esempio per i beni storici o ambientali) allora vedrà questa condizione valutata nel valore d'opzione. La seguente tabella raccoglie le diverse tipologie di utenza:

  • Utenza diretta;
  • Utenza indiretta;
  • Utenza potenziale;
  • Utenza futura.

Note

  1. SABATINI & COLLETTI, Dizionario della Lingua Italiana, Rizzoli-Larousse 2010.
  2. Quello d'uso è differente dal valore di scambio che invece rappresenta la vendibilità di un bene, è cioè un compromesso tra la volontà di chi vende e di chi acquista.
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