Preistoria

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Indice

Descrizione

Inizio 2.600.000 a.C.
Fine: 3400 a.C.
Luogo: Africa, Asia, Europa, Australia, America
Periodi precedenti: nessuna
Periodi successivi:

Antichità

La Preistoria è un periodo lunghissimo del passato, che inizia quando 2,6 milioni di anni fa comparve la prima specie del genere umano (homo abilis), e termina convenzionalmente con la scoperta della scrittura (3.400 a.C.).

La conoscenza di quanto accaduto è legata al rinvenimento di reperti, ed alla loro interpretazione; pertanto nel futuro è possibile che nuove scoperte portino a configurare altri scenari rispetto a quelli attualmente condivisi.

Dal punto di vista geologico, i continenti hanno già assunto la loro attuale configurazione; la linea di costa è invece variabile a causa della maggiore o minore quantità di acqua marina allo stato liquido, strettamente dipendente dalle temperature.

Nel corso di tutto questo tempo il clima meteorologico ha subìto notevoli cambiamenti: si sono infatti succedute ben quattro glaciazioni e cinque periodi interglaciali, l’ultimo dei quali è ancora attualmente in atto[1].

Planisfero durante l’ultima glaciazione

Le conseguenze sulla vita furono certamente importanti: secondo un recente studio, al termine della glaciazione Günz (930.000 a.C.) e per oltre centomila anni (813.000 a.C.) la popolazione mondiale scese da centomila a circa 1300 unità, e la specie umana ha rischiato l’estinzione[2].Il disgelo provocò infatti la morte in massa di grandi animali dei quali gli uomini si cibavano attraverso la caccia.

Dall’inizio della preistoria si sono evolute nove specie appartenenti al genere homo, quasi tutte nate nel continente africano e successivamente migrate nel resto del mondo[3][4]. Delle due ultime specie, solo l’Homo sapiens è sopravvissuto (ed è la specie alla quale apparteniamo). L’uomo di Neandertal si è invece estinto intorno al 30.000 a.C., dopo essersi probabilmente incrociato con i Sapiens in Europa, con i quali ha convissuto per almeno 15000 anni.

Tutte le specie umane furono capaci di produrre strumenti, oggi ritrovati da archeologi e paleontologi; i principali materiali furono la pietra e il legno (quest’ultimo però si è consumato nel tempo e non è stato possibile rinvenirlo). Per tale motivo la preistoria è conosciuta anche come età della pietra, e termina proprio con la diffusione dell’uso dei metalli, cominciata appunto nel III millennio a.C..
I reperti in pietra consentono di stabilire il livello di conoscenza raggiunto da un particolare gruppo di individui, e di valutare la diffusione delle conoscenze nel tempo e nello spazio. Grazie a queste considerazioni, l’età della pietra viene suddivisa in tre principali periodi:

  • il paleolitico (della pietra antica), che va dalla comparsa dei primi uomini (2,6 milioni di anni fa) al termine dell’ultima glaciazione (11.700 a.C.);
  • il mesolitico (della pietra di mezzo), che va dal termine dell’ultima glaciazione (11.700 a.C.) alla nascita dell’agricoltura (8.000 a.C.);
  • il neolitico (della pietra nuova), che va dalla nascita dell’agricoltura (8.000 a.C.) alla nascita della scrittura (3.400 a.C.).

Le diverse lavorazioni della pietra hanno anche permesso di delineare per grandi linee le differenti culture dell’età preistorica, cioè la diffusione delle conoscenze tecniche - e probabilmente anche culturali e sociali - che erano diffuse durante l’età della pietra.

Paleolitico

Periodo più lungo in assoluto del passato del genere umano, il Paleolitico ha visto la nascita dell'Homo abilis in Marocco[5] e la sua diffusione nel resto dell'Africa. Vista la sua estensione, viene suddiviso in tre distinte fasi:

  • il paleolitico inferiore, dalla nascita del genere homo (2,6 milioni di anni fa) alla nascita della specie homo sapiens (300.000 a.C.);
  • il paleolitico medio, dalla nascita dell'H. sapiens (300.000 a.C.) alla diffusione dei sapiens in Europa (40.000 a.C.);
  • il paleolitico superiore dalla diffusione dei sapiens in Europa (40.000 a.C.) al termine dell'ultima glaciazione (11.700 a.C.).

È caratterizzato da uno stile di vita nomade in quanto le principali forme di sostentamento delle popolazioni furono la caccia[6], la pesca e la raccolta della vegetazione spontanea.

Paleolitico inferiore

Nel paleolitico inferiore si sono sviluppate cinque specie umane. La prima fu l'h. abilis; successivamente si sono evoluti l'H. ergaster e l'H. erectus, quest'ultimo emigrato dall'Africa al Medio Oriente fino a giungere in Europa. Questa migrazione è conosciuta come Out of Africa I. In Europa si sviluppo e si estinse l'H. antecessor, e da questo l'H. heidelbergensis.

L'H. abilis fu capace di avere abilità comunicative mentre l'H. erectus doveva possedere già un suo semplice linguaggio; il suo principale strumento fu il chopper, una pietra scheggiata da un lato che utilizzava come attrezzo per tagliare. L'H. erectus, oltre a produrre strumenti più elaborati, fu il primo ad impiegare il fuoco (1,7 milioni di anni fa), ma era incapace di accenderlo autonomamente; forse fu già abile a navigare su zattere in legno. Il suo principale strumento fu l'ascia a mano in pietra (bifacciale, cioè con entrambi i lati taglienti). L'H. antecessor fu certamente destrimane: ciò è rappresentativo di una struttura cerebrale lateralizzata, condizione necessaria per lo sviluppo di un linguaggio molto articolato che certamente fu il suo tratto evolutivamente distintivo, insieme alla elevata capacità di ragionamento. Tali caratteristiche si ritrovano anche nell'H. heidelbergensis[7]: a questa specie si deve probabilmente la realizzazione del manufatto in legno più antico mai ritrovato, datato intorno al 475.000 a.C. e conservatosi grazie a particolari condizioni che hanno bloccato l’azione demolitrice di muffe e batteri[8]. La struttura, una piattaforma utilizzata forse come ponte o come luogo di lavoro per la fabbricazione di attrezzi, è il primo esempio in assoluto di ambiente antropizzato. Tale ritrovamento è assolutamente unico in quanto la vita nomade richiedeva l’uso di capanne provvisorie che venivano realizzate di luogo in luogo, senza la necessità di costruire insediamenti stabili e permanenti.

Altro reperto risalente ad un periodo compreso tra il 500.000 ed il 300.000 a.C. consiste in una statuetta antropomorfa ritrovata in Marocco presso la città di Tan Tan, forse raffigurante una donna e per tale motivo conosciuta come la Venere di Tan Tan. È quindi la prima scultura mai realizzata di cui si ha conoscenza. Allo stato attuale non è possibile stabilire quale specie umana fu capace di realizzarla.

A partire dal 700.000 a.C., in Francia ed in Inghilterra si diffonde la cultura acheuleana, che persisterà fino al paleolitico medio, caratterizzata dalla lavorazione della selce in forma di amigdala (cioè a mandorla), con funzione di ascia a mano bifacciale. Con il termine abevilliana si indica la cultura acheuleana diffusa in Francia a partire dal 455.000 fino a tutto il 300.000 a.C..

Paleolitico medio

Il Paleolitico medio è caratterizzato da due periodi interglaciali e da due glaciazioni, quella di Riss e quella di Würm (che terminerà alla fine del Paleolitico). Durante il suo corso, l’h. erectus si estingue (110.000 a.C.) evolvendosi nell’h. floresiensis in Indonesia; l’h. heidelbergensis - estinto nel 100.000 a.C. - si evolve nell’h. neanderthaliensis in Europa, e nell’h. rhodesiensis e poi nell’h. sapiens in Africa. Quest’ultimo emigrerà poi in Arabia - e da lì colonizzerà il resto del mondo - seguendo una linea migratoria conosciuta come Out of Africa II.

L’industria litica è caratterizzata dalla produzione di asce a mano, sia bifacciali che in forma di chopper (un solo piano di taglio). Intorno al 200.000 a.C. si diffuse la tecnica Levallois, una lavorazione decisamente molto più complessa che permise la realizzazione di punte e schegge molto taglienti, ottenute da una prima sbozzatura della pietra che poi veniva fratturata utilizzando un “percussore”.

Le principali culture diffuse nel paleolitico medio furono la Acheuleana in Francia e in Spagna, e la Clactoniana in Inghilterra. Quest’ultima, che può considerarsi la declinazione inglese dell’acheuleana, fu caratterizzata da asce a mano ad unico tagliente, e fu comune alle specie erectus, heilderbergensis e neandertalensis. Al suo termine (200.000 a.C.), si diffuse in tutta Europa la cultura Musteriana ad opera del solo uomo di Neandertal, e che terminerà con l’estinzione di quest’ultimo (30.000 a.C.). Per applicare la tecnica Levallois, i Neanderthal trasportavano le pietre di selce anche per diversi chilometri. Probabilmente le più raffinate tecniche di lavorazione della pietra permise di ottenere armi più efficaci da utilizzare nella caccia dei grandi erbivori, tipica della cultura Musteriana. Forse l’h. neanderthaliensis fu anche capace di navigare, ma certamente a partire dal 125.000 a.C. fu in grado, insieme all’h. sapiens, di accendere il fuoco, rendendo più comune l’abitudine di mangiare carne cotta in luogo della cruda, molto meno digeribile[9].

È comune l’idea che l’uomo di Neanderthal avesse sviluppato anche un senso musicale, teoria che sembra suffragata dal ritrovamento di un frammento di osso cavo di orso munito di fori, al quale è stata attribuita da alcuni la funzione di flauto, anche se questa interpretazione non è universalmente riconosciuta. Il flauto di Divje Babe è datato intorno al 41.000 a.C..

Sembra essere datata intorno al 230.000 a.C. una statuetta in pietra nota come la 'Venere di Berekhat Ram’, ritrovata nei pressi di Gerusalemme; tale manufatto artistico, vista la datazione e il luogo del ritrovamento, sarebbe opera dell’homo erectus.

Note

  1. In ordine di tempo le glaciazioni avvennero:
    • da 1,2 milioni a 900 mila anni fa (glaciazione Günz);
    • da 455 a 300 mila anni fa (glaciazione Mindel);
    • da 200 a 130 mila anni fa (glaciazione Riss);
    • dal 110 mila all’11.700 a.C. (glaciazione Würm).
  2. Vedi qui
  3. In particolare:
    1. da 2,6 a 1,44 milioni di anni fa è vissuta in Africa la specie homo abilis, evolutasi dall'Astralopitecus;
    2. da 2 a 1 milione di anni fa è vissuta in Africa la specie homo ergaster, evolutasi dall'h. abilis;
    3. da 2 milioni a 110 mila anni fa è vissuta la specie homo erectus, evoluta dall'h. ergaster; l'h. erectus è migrato 1,7 milioni di anni fa in Asia (migrazione conosciuta con la locuzione di Out of Africa I) e da qui ha poi raggiunto l'Europa 1,2 milioni di anni fa;
    4. da 1,2 milioni a 800 mila anni fa è vissuta in Europa la specie homo antecessor, evoluta dall'h. erectus;
    5. da 600 a 100 mila anni fa è vissuta in Europa, Africa e Medio oriente la specie homo heidelbergensis, probabilmente evoluta dall'h. antecessor o dall'h. erectus;
    6. dal 300 al 130 mila a.C. è vissuta in Africa la specie homo rhodesiensis, evoluta dall'h. heidelbergensis;
    7. dal 300 al 30 mila a.C. è vissuta in Europa la specie homo di Neanderthal, evoluta dall'h. heidelbergensis e migrata nel 120 mila a.C. in Medio oriente;
    8. dal 130 al 55 mila a.C. è vissuta in Indonesia la specie homo floresiensis, evoluta dall'h. erectus;
    9. dal 300 mila a.C. ad oggi vive la specie homo sapiens, evoluta dall'h. rhodesiensis ed inizialmente vissuta in Africa e successivamente migrata nel 130 mila a.C. in Arabia (Out of Africa II), poi in Medio Oriente (120 mila a.C.), in India (70 mila a.C.) e da qui in Australia (50 mila a.C.) Cina (45 mila a.C.) Siberia (30 mila a.C.) Alaska (20 mila a.C.) Messico (15 mila a.C.) e Sud America (12 mila a.C); dal Medio oriente si diffuse in Europa nel 47 mila a.C. anche se alcuni ritrovamenti lo attesterebbero già nel 54 mila a.C. (1).
  4. Vedi qui.
  5. Vedi qui.
  6. Vedi qui
  7. Vedi qui.
  8. Vedi qui.
  9. L’abitudine di consumare cibi cucinati risale almeno al 250.000 a.C. (vedi qui).
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