Piano di classificazione SfB

Da TecnoLogica.

Il Piano di classificazione SfB è un modo di classificazione e codicizzazione diffuso a livello europeo per unificare e connettere i documenti del progetto esecutivo.

Indice

Sinonimi, acronimi, traduzioni

Acronimi

Pc/SfB.

Traduzioni

CI/SfB (eng.).

Descrizione

Negli anni '40 il "Comitato di coordinamento per i problemi edilizi" di Svezia (il cui acronimo è appunto SfB) elabora, grazie all'architetto Lars Magnus Giertz un piano per la classificazione della documentazione necessaria nelle fasi di produzione edilizia. Successivamente il sistema viene sviluppato, ampliato e più volte aggiornato a partire dagli anni '60 in Gran Bretagna, diventando "uno dei più raffinati sistemi di classificazione e codifica disponibili per l'industria edilizia[1]". In Italia il sistema SfB è stato introdotto per la prima volta nel 1983 dall'architetto Giuseppe Vetriani.
Il sistema si basa su un codice a cinque posti, ognuno dei quali si riferisce ad una particolare scala di osservazione. Il fruitore del progetto può quindi sfogliare ed ordinare i documenti in funzione delle proprie necessità: ad esempio, l'esecutore edile necessita di disporre la documentazione partendo dagli elaborati grafici di inquadramento generale per poi proseguire a quelli di dettaglio, mentre un fornitore di infissi deve partire dai disegni costruttivi di dettaglio di porte e finestre, per poi conoscere la loro posizione nell'organismo edilizio per procedere al montaggio. I livelli di classificazione sono chiamati "tavole" e vengono numerati da 0 a 4 nel seguente modo:

  • Tavola 0 - Ambiente fisico o Ambiente naturale e costruito, classifica le informazioni riguardanti i criteri di progettazione relativi alla pianificazione territoriale e alla progettazione di tipologie edilizie; il codice è costituito da una coppia di numeri;
  • Tavola 1 - Elementi, classifica gli elementi edilizi come parti funzionali del sistema edilizio; il codice è costituito da una coppia di numeri posti tra parentesi tonde;
  • Tavola 2 - Lavori, classifica le lavorazioni secondo l'aspetto fisico dei materiali impiegati; il codice è costituito da una lettera alfabetica maiuscola;
  • Tavola 3 - Materiali, classifica i materiali edilizi a seconda della loro natura; il codice è costituito da una lettera minuscola seguita da un numero da 1 a 9:
  • Tavola 4 - Attività e requisiti, classifica le informazioni sull'attività edilizia e sull'uso delle risorse; il codice è costituito da una lettera alfabetica maiuscola.

Le tavole 0 e 4 sono state aggiunte nella versione inglese, e consentono di inquadrare a scala urbana e dal punto di vista strategico rispettivamente; le tavole da 1 a 3, provenienti dall'originaria versione svedese, sono invece in grado di classificare il prodotto edilizio dal punto di vista funzionale (tavola 1), produttivo (tavola 2) e materico (tavola 3)[2].

Esempio

Un esempio di codice Pc/SfB è:
52 (35) Rr1 P;
esso si riferisce ad una controsoffittatura fonoassorbente in gesso da realizzarsi all'interno di un cinema in quanto:

  • 52 corrisponde a Edifici e attrezzature per lo spettacolo;
  • (35) si riferisce a Controsoffitti;
  • R indica Lastre piane e pannelli;
  • r1 corrisponde a Argilla, gesso, magnesio e leganti plastici;
  • P indica Suono e quiete.

Il realizzatore delle controsoffittature sfoglierà i documenti di progetto partendo da quelli che alla tavola 1 riportano il codice (35); un ingegnere acustico invece consulterà il progetto prendendo in considerazione soltanto i documenti che alla tavola 4 riportino il codice P.

Note

  1. Saverio Mecca, Il progetto edilizio esecutivo, La Nuova Italia Scientifica, Roma 1991.
  2. Il prezzario delle opere edili della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia utilizza proprio i livelli 1, 2 e 3 per codicizzare i prodotti in esso contenuti.
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