Vento

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In ultimo, nella parte bassa dell'atmosfera, le forze di attrito che si oppongono all'avanzamento del vento creano zone di grande turbolenza, che rende molto caotico il fluire dell'aria, che rende ancora più complessa l'interpretazione del fenomeno atmosferico. Nell'alta atmosfera invece (al di sopra dei 5000 metri) il flusso è ordinato, e la formazione delle zone cicoloniche e anticicloniche è molto più aderente al modello interpretativo che in prossimità della superficie terrestre.
In ultimo, nella parte bassa dell'atmosfera, le forze di attrito che si oppongono all'avanzamento del vento creano zone di grande turbolenza, che rende molto caotico il fluire dell'aria, che rende ancora più complessa l'interpretazione del fenomeno atmosferico. Nell'alta atmosfera invece (al di sopra dei 5000 metri) il flusso è ordinato, e la formazione delle zone cicoloniche e anticicloniche è molto più aderente al modello interpretativo che in prossimità della superficie terrestre.
==Misura==
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Come tutti i fluidi in movimento, il vento può essere espresso come una grandezza vettoriale il cui modulo rappresenta la velocità e la direzione indica il verso di percorrenza.<br/>
Come tutti i fluidi in movimento, il vento può essere espresso come una grandezza vettoriale il cui modulo rappresenta la velocità e la direzione indica il verso di percorrenza.<br/>
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Vista la sua natura caotica, occorre più propriamente parlare di ''velocità media'' e di ''direzione media'', calcolate in un determinato periodo di tempo.
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Vista la sua natura caotica, occorre più propriamente parlare di ''velocità media'' e di ''direzione media'', calcolate in un determinato periodo di tempo.<br/>
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Quest'ultima [[unità di misura]] è molto in uso in ambito marino perché esprime la velocità in termi di miglia nautiche all'ora [Nm h<sup>-1</sup>] (pari a 1.852 km/h). Per questo motivo il nodo è spesso assunto come riferimento sia nella misurazione che nella catalogazione dei venti secondo la nota '''scala di Beaufort''', che suddivide e classifica i venti empiricamente (guardando cioè i suoi effetti) in tredici categorie riportate nella tabella seguente:
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| 6 || Vento fresco || 10.8 - 13.8 || 40 - 50 || 22 - 27 || Movimento di grossi rami. Il vento trascina gli ombrelli || Grosse onde con creste schiumose
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| 7 || Vento forte || 13.9 - 17.1 || 51 - 62 || 28 - 33 || Alberi interamente agitati. Difficoltà a camminare controvento || Cavalloni ingrossati. La schiuma viene soffiata via in strisce
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| 10 || Tempesta || 24.5 - 28.4 || 88 - 102 || 48 - 55 || Alberi sradicati. Danni alle strutture || Formazione di marosi (onde molto lunghe) e il mare assume un colore biancastro. Abbassamento della visibilità
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| 11 || Fortunale || 28.5 - 32.6 || 103 - 117 || 56 - 63 || Vasti danni strutturali || Onde enormi che nascondono alla vista navi di media stazza
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Descrizione

Hadley.jpg

Per vento si intende il movimento dell'atmosfera che si origina per effetto della differente temperatura alla quale si trova la superficie terrestre, generalmente più alta all'equatore e più bassa ai poli.
La crosta terrestre, fortemente riscaldata nella fascia equatoriale, crea infatti un movimento convettivo ascensionale di aria al quale corrisponde un abbassamento della pressione. Allo stesso modo ai poli si genera una colonna d'aria discendente che aumenta la pressione atmosferica al suolo. Ne consegue che ai poli l'aria viene spinta verso l'equatore, dove l'effetto depressivo la proietta verso l'alto, fino ad una quota superiore ai 5000 m. In alta quota, l'atmosfera procede in senso opposto fino ad essere spinta verso il basso in corrispondenza dei poli, per ricominciare il ciclo verso l'equatore. Queste celle di circolazione convettiva prendono il nome di celle di Hadley, ed il loro movimento è generato dalla differenza di pressione che prende il nome di gradiente barico, la è associata la forza di gradiente barico che materialmente spinge l'aria a muoversi.
Secondo questo modello interpretativo, ai poli sono presenti delle zone di alta pressione, dette anche zone divergenti o aree anticicloniche, mentre all'equatore si formano zone di bassa pressione, dette zone convergenti o aree cicloniche. Il vento che si forma avrebbe quindi perennemente la direzione da nord a sud nell'emisfero boreale, e la direzione contraria in quello australe. Nella realtà insorgono notevoli effetti perturbativi che modificano sostanzialmente questo semplice comportamento.

Il primo effetto si deve alla rotazione della terra su se stessa, che imprime una deviazione crescente al vento (forza di Coriolis) dai poli all'equatore; questa deviazione mette in rotazione l'atmosfera, facendola girare:

  • nell'emisfero boreale in senso orario intorno agli anticicloni, ed in senso antiorario intorno ai cicloni;
  • nell'emisfero australe in senso antiorario intorno agli anticicloni, ed in senso orario intorno ai cicloni.

Questa deviazione permette di enunciare la legge di Buys-Ballot: se ci si pone con le spalle alla direzione del vento, la zona divergente si trova a destra, e quella convergente a sinistra dell'osservatore posto nell'emisfero boreale, e al contrario se questi si trova nell'emisfero australe.

Il secondo effetto si deve alla disomogeneità della superficie terrestre, che tende a riscaldarsi e raffreddarsi in modo non uniforme. Questo comporta la formazione di gradienti barici molto disomogenei, e la conseguente comparsa di zone di alta e bassa pressiona anche lontano dai poli e dall'equatore. Il modello interpretativo più avanzato prevede, in luogo di due sole celle di Hadley (una nell'emisfero nord, ed una in quello sud), sei celle convettive, che meglio tengono conto della reale distribuzione delle pressioni.

In ultimo, nella parte bassa dell'atmosfera, le forze di attrito che si oppongono all'avanzamento del vento creano zone di grande turbolenza, che rende molto caotico il fluire dell'aria, che rende ancora più complessa l'interpretazione del fenomeno atmosferico. Nell'alta atmosfera invece (al di sopra dei 5000 metri) il flusso è ordinato, e la formazione delle zone cicoloniche e anticicloniche è molto più aderente al modello interpretativo che in prossimità della superficie terrestre.

Misura

Rosa venti.png

Come tutti i fluidi in movimento, il vento può essere espresso come una grandezza vettoriale il cui modulo rappresenta la velocità e la direzione indica il verso di percorrenza.
Vista la sua natura caotica, occorre più propriamente parlare di velocità media e di direzione media, calcolate in un determinato periodo di tempo.
La velocità, secondo il sistema internazionale, è espressa in metri al secondo [m s-1], ma a volte può essere misurata anche in chilometri all'ora [km h-1] (1 km/h = 0.277 m/s) o in nodi [kn oppure kts] (1 kn = 0.5144 m/s).
Quest'ultima unità di misura è molto in uso in ambito marino perché esprime la velocità in termi di miglia nautiche all'ora [Nm h-1] (pari a 1.852 km/h). Per questo motivo il nodo è spesso assunto come riferimento sia nella misurazione che nella catalogazione dei venti secondo la nota scala di Beaufort, che suddivide e classifica i venti empiricamente (guardando cioè i suoi effetti) in tredici categorie riportate nella tabella seguente:

Numero di
Beaufort
Descrizione m/s km/h kn Effetti al suolo Effetti in mare
0 Calma 0 0 0 Il fumo sale verticalmente Mare piatto
1 Bava di vento 0.3 - 1.5 1 - 6 1 - 3 Movimento del vento visibile dal fumo Leggere increspature. Ancora non si formano creste bianche di schiuma
2 Brezza leggera 1.6 - 3.4 7 - 11 4 - 6 Fruscio delle foglie Onde minute ma già evidenti
3 Brezza tesa 3.4 - 5.4 12 - 19 7 - 10 Foglie e rami più piccoli in movimento costante Onde con creste che cominciano a rompersi con schiuma.
4 Vento moderato 5.5 - 7.9 20 - 29 11 - 16 Si sollevano carte e polvere Onde con tendenza ad allungarsi
5 Vento teso 8.0 - 10.7 30 - 39 17 - 21 Gli arbusti con foglie cominciano ad oscillare. Gli specchi d'acqua formano piccole onde Onde moderate allungate con la formazione di piccoli spruzzi
6 Vento fresco 10.8 - 13.8 40 - 50 22 - 27 Movimento di grossi rami. Il vento trascina gli ombrelli Grosse onde con creste schiumose
7 Vento forte 13.9 - 17.1 51 - 62 28 - 33 Alberi interamente agitati. Difficoltà a camminare controvento Cavalloni ingrossati. La schiuma viene soffiata via in strisce
8 Burrasca 17.2 - 20.7 63 - 75 34 - 40 Il vento strappa via i ramoscelli dagli alberi. Impossibile camminare controvento Onde molto alte. Gli spruzzi vengono risucchiati dal vento
9 Burrasca forte 20.8 - 24.4 76 - 87 41 - 47 Manti di copertura a tegole e camini danneggiati Le creste delle onde cominciano ad arrotolarsi
10 Tempesta 24.5 - 28.4 88 - 102 48 - 55 Alberi sradicati. Danni alle strutture Formazione di marosi (onde molto lunghe) e il mare assume un colore biancastro. Abbassamento della visibilità
11 Fortunale 28.5 - 32.6 103 - 117 56 - 63 Vasti danni strutturali Onde enormi che nascondono alla vista navi di media stazza
12 Uragano >32.6 >117 >63 Danni ingenti ed estesi Onde altissime. Il mare è completamente bianco e l'aria piena di spruzzi d'acqua

(da completare)

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