Punto luce
Da TecnoLogica.
Descrizione
Per punto luce si intende quel punto di un ambiente servito dall'impianto elettrico grazie al quale è possibile alimentare un apparecchio di illuminamento opportunamente collegato ai cavi.
Dato che le apparecchiature di illuminamento funzionano quasi esclusivamente con impianti monofase, i cavi elettrici che servono un punto luce sono tre: la fase (o linea), di solito realizzata con guaina di colore azzurro, il neutro, realizzato con guaina di colore marrone, e la presa di terra, contrassegnata da una guaina colore giallo-verde.
La fase ed il neutro devono essere collegati alla parte elettrica dell'apparecchiatura, mentre il neutro alla sua carcassa metallica o al suo eventuale sistema di protezione.
A meno di situazioni particolari, il punto luce deve essere comandato a distanza da una o più postazioni; ciò può essere ottenuto con diversi subcircuiti, che prevedono l'impiego di interruttori, deviatori, invertitori, relé interruttori.
Punto luce con interruttore
Con questo sistema è possibile comandare l'accensione e lo spegnimento di uno o più punti luce (in contemporanea) da un unico punto.
Il circuito è estremamente semplice: dalla fase dell'impianto parte un conduttore (F) che viene intercettato da un interruttore per poi proseguire fino al punto luce; da qui un secondo conduttore (N) si aggancia al neutro dell'impianto. Quando l'interruttore è chiuso, si chiude anche il circuito e la luce si accende.
Per consentire l'accensione e lo spegnimento contemporaneo di più luci è sufficiente collegarli in serie a valle dell'interruttore (e cioè tra l'interruttore e il neutro N dell'impianto).
Lo schema unifilare prevede l'impiego del simblo dell'interruttore e quello del punto luce tra loro collegati da una via cavo formata da una fase ed un neutro, che chiude il circuito.
Punto luce con due deviatori
Con due deviatori è possibile comandare l'accensione e lo spegnimento di uno o più punti luce (in contemporanea) da due punti distinti.
Il circuito è così composto: dalla fase dell'impianto parte un conduttore (F) che viene intercettato dal primo deviatore; da questo partono due linee che si inseriscono nel secondo deviatore. Da quest'ultimo infine parte l'unico conduttore che alimenta uno dei due poli del punto luce; il secondo di questi è invece collegato ad un altro conduttore N) che si aggancia al neutro dell'impianto. Quando si aziona uno dei due deviatori il circuito cambia assetto: da aperto diventa chiuso, e viceversa.
Lo schema unifilare prevede una prima via cavo con fase e neutro che alimenta il primo deviatore; da qui una seconda linea cavi con due fasi e un neutro alimenta il secondo deviatore. Infine la terza via cavo che arriva al punto luce è composta da una fase e un neutro, che chiude il circuito.
Punto luce con due deviatori e un invertitore
Con questo circuito è possibile comandare l'accensione e lo spegnimento di uno o più punti luce (in contemporanea) da tre punti distinti.
Il circuito si compone come segue: dalla fase dell'impianto parte un conduttore (F) che viene intercettato dal primo deviatore; da questo partono due linee che si inseriscono nell'invertitore. Da questo altri due conduttore arrivano nel secondo deviatore; da qui la fase giunge al punto luce. Un secondo conduttore (N) collega il punto luce al neutro dell'impianto chiudendo il circuito. In questo modo da ogni punto di comando è possibile modificare l'assetto del ciruito: da aperto a chiuso, e viceversa.
Lo schema unifilare prevede una prima via cava con fase e neutro che alimenta il primo deviatore; da qui una seconda linea cavi con due fasi e un neutro alimenta l'invertitore. Una terza via cavo con due fasi e un neutro arriva nel secondo deviatore; infine la quarta via cavo che arriva al punto luce è composta da una fase e un neutro, che chiude il circuito.
Punto luce con due deviatori e due invertitori
Con questo circuito è possibile comandare l'accensione e lo spegnimento di uno o più punti luce (in contemporanea) da quattro punti distinti.
Il circuito si compone come segue: dalla fase dell'impianto parte un conduttore (F) che viene intercettato dal primo deviatore; da questo partono due linee che si inseriscono nel primo e nel secondo invertitore. Da questo altri due conduttore arrivano nel secondo deviatore; da qui la fase giunge al punto luce. Un secondo conduttore (N) collega il punto luce al neutro dell'impianto chiudendo il circuito. In questo modo da ogni punto di comando è possibile modificare l'assetto del ciruito: da aperto a chiuso, e viceversa.
Lo schema unifilare prevede una prima via cavo con fase e neutro che alimenta il primo deviatore; da qui una seconda ed una terza linea cavi con due fasi e un neutro alimentano gli invertitori. Una quarta via cavo con due fasi e un neutro arriva nel secondo deviatore; infine la quinta via cavo che arriva al punto luce è composta da una fase e un neutro, che chiude il circuito.
Punto luce a pulsanti e relé interruttore
Questo tipo di circuito permette di accendere da un numero illimitato di punti uno o due gruppi di luci in modo indipendente. Il circuito si compone di due sottocircuiti: il primo che permette tramite pulsanti di alimentare un relé ciclico interruttore, ed un secondo che, grazie agli interruttori del relé, accende e spegne le luci. Il primo circuito quindi si compone di una serie di pulsanti normalmente aperti collegati tra loro in parallelo, che alimentano il relé. Se il relé funziona in bassa tensione (12 o 24 V) si dovrà prevedere anche un trasformatore che abbassi il voltaggio della rete (che è, come è noto, di 220 V). Dal relé partono invece due fasi (una per ogni gruppo di luci) ed un neutro che raggiungono i due punti luce distinti. Qualora si volesse utilizzare questo metodo per accendere soltanto un gruppo di luci, sarà sufficiente eliminare il secondo punto luce (e di conseguenza, dal relé partirà soltanto una fase ed un neutro). |
Leggi e norme
Accessibilità
4.1.5. Terminali degli impianti
Gli apparecchi elettrici, i quadri generali, le valvole e i rubinetti di arresto delle varie utenze, i regolatori degli impianti di riscaldamento e condizionamento, nonché i campanelli, pulsanti di comando e i citofoni, devono essere, per tipo e posizione planimetrica ed altimetrica, tali da permettere un uso agevole anche da parte della persona su sedia a ruote; devono, inoltre, essere facilmente individuabili anche in condizioni di scarsa visibilità ed essere protetti dal danneggiamento per urto.
(Per le specifiche vedi 8.1.5).
[…]
Altezze apparecchi di comando, interruttori, prese, pulsanti.
Distanza misurata in verticale dall'asse del dispositivo di comando al piano di calpestio.
Altezza citofono.
Distanza misurata in verticale dall'asse dell'elemento grigliato microfonico, ovvero dal lembo superiore della cornetta mobile, al piano di calpestio.
Altezza telefono a parete e cassetta per lettere.
Distanza misurata in verticale sino al piano di calpestio dell'elemento da raggiungere, per consentirne l'utilizzo, posto più in alto.
8.1.5. Terminali degli impianti
Gli apparecchi elettrici, i quadri generali, le valvole e i rubinetti di arresto delle varie utenze, i regolatori di impianti di riscaldamento e di condizionamento, i campanelli di allarme, il citofono, devono essere posti ad una altezza compresa tra i 40 e i 140 cm.
Voci correlate
- Deviatore elettrico
- Impianto elettrico
- Interruttore elettrico
- Invertitore elettrico
- Pulsante elettrico
- Relé ciclico interruttore
- Via cavo
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