Progettazione ambientale

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Modalità di progettazione che considera la costruzione come parte dell'ambiente che la circonda, e per tale motivo studia l'insieme di relazioni e gli equilibri dinamici da essi scaturiti, che derivano dal loro intrinseco rapporto.

Descrizione

La Progettazione Ambientale (PA) è quel particolare approccio alla progettazione che assume come principali obiettivi la massimizzazione del benessere degli utenti e la salvaguardia dell'ambiente in cui la costruzione è inserita. Per ottenere ciò, è di fondamentale importanza la conoscenza e lo studio dell'ambiente nel quale l'intervento edilizio viene concepito, intendendo con esso:

  • l'ambiente naturale, cioè l'insieme delle forme di vita (componenti biotiche) e di quelle inorganiche (c. abiotiche) non realizzate dalle attività umane;
  • l'ambiente antropizzato, ovvero i manufatti presenti che hanno trasformato il territorio, e l'insieme delle relazioni economiche e socioculturali che caratterizzano i gruppi che lo abitano,

Con tale premessa, il modello interpretativo adottato considera la realtà costituita da tre sottosistemi: economico, ecologico e socioculturale. Nonostante le loro relazioni reciproche si estendano a scala globale, è possibile circoscrivere gruppi omogenei di scambi che avvengono su un territorio delimitato, in modo da formare unità funzionali che possono essere considerate quasi autosufficienti: un tipico esempio di queste unità, in ecologia, è l'ecosistema.

L'ambiente antropizzato è così un elemento dell'ecosistema con il quale impegna flussi economici, ecologici e socioculturali; la costruzione può considerarsi correttamente inserita nel contesto quando l'intero complesso di risorse resta in equilibrio, e cioè quando le risorse generate dall'ambiente antropizzato sono almeno pari a quelle consumate per la sua sopravvivenza.
Conseguenza implicita è che ogni intervento edilizio deve:

  • creare un indotto economico che permetta di favorire le attività esistenti e/o di crearne di nuove;
  • favorire lo scambio relazionale tra le persone, permettendo di rafforzare i legami di solidarietà esistenti e/o di crearne altri;
  • utilizzare le risorse rinnovabili del luogo ed emettere una quantità minima di rifiuti in modo da essere facilmente smalititi dall'ecosistema.

Risulta evidente quindi che la progettazione ambientale è un approccio strategico che deve applicarsi a più livelli: nella pianificazione territoriale, nella progettazione delle costruzioni, nella produzione di elementi e componenti da utilizzarsi nei processi produttivi.

Storia

L’approccio metodologico, nato nel mondo anglosassone negli anni ’70, aveva inizialmente l'obiettivo di perseguire condizioni di benessere all’interno delle costruzioni, non escludendo l’uso di impianti allo scopo di ottenere il controllo degli locali.

Conseguentemente alle crisi energetiche del 1973 e del 1979, dovute rispettivamente alla guerra del Kippur ed alla rivoluzione iraniana, ed in attesa che le nazioni occidentali riuscissero a realizzare impianti alternativi al petrolio, in tutti i campi si rese necessario sviluppare strategie a basso consumo energetico per la produzione di beni e servizi, e il settore delle costruzioni non fece eccezione.

Questa condizione di emergenza contribuì, già a partire dalla seconda metà degli anni ‘70, a diffondere i principî alla base dell’ambientalismo, secondo i quali il rispetto degli ecosistemi e dei fragili equilibri presenti in natura siano condizione necessaria per assicurare un futuro al genere umano.

In un tale scenario, la Progettazione Ambientale ha assunto un significato più complesso e profondo, perché ha provato a sviluppare un approccio alla progettazione/esecuzione di una costruzione perseguendo l’obiettivo del benessere degli utilizzatori, ma risparmiando l’uso di risorse sia energetiche che materiche. Per ottenere ciò, si rende necessario utilizzare in modo strategico le caratteristiche dell’ambiente naturale nel quale viene realizzato il manufatto architettonico, quali ad esempio:

  • il soleggiamento, per favorire il riscaldamento e l’illuminamento degli ambienti interni;
  • la ventilazione e l’umidità, per raffrescare la costruzione in estate;
  • l’habitat, per conoscere i materiali più facilmente reperibili nel luogo, risparmiando sui trasporti;
  • le caratteristiche dell’edilizia storica del luogo, in quanto la conoscenza di soluzioni formali/funzionali adottate nel passato può suggerire soluzioni ai problemi progettuali.

La crescente diffusione di un pensiero orientato in senso ecologico favorì quindi quel processo culturale con il quale la Progettazione Ambientale estese il concetto di ambiente: dalle singole unità ambientali interne all’edificio, nelle quali occorre assicurare condizioni di benessere per l’utenza, a quelle di ecosistema nel quale la costruzione è inserita, per il quale si necessita di assicurare le condizioni di salvaguardia.

Non stupisce quindi come la successiva teoria economica dello Sviluppo sostenibile, nata nel 1987 con lo storico rapporto Brundtland' dal titolo Our commune future, abbia trovato nella Progettazione Ambientale la sua naturale applicazione nell’ambito delle costruzioni, tanto che oggi potrebbe essere ridefinita come Progettazione Ambientale Sostenibile, o Progettazione Ecosostenibile.

Edilizia

Quando l'oggetto della progettazione ambientale è la costruzione, allora i macro-obiettivi da perseguire possono essere declinati nel modo che segue:

  • la destinazione edilizia deve prevedere delle attività in grado di sostenere economicamente l'intervento, e di coinvolgerne altre presenti sul territorio di riferimento;
  • devono essere previste delle unità ambientali capaci di permettere l'incontro tra le persone, allo scopo di favorire gli scambi sociali, declinati secondo le abitudini e le consuetudini culturali dei gruppi di utenti a cui la costruzione è destinata;
  • gli elementi tecnici devono essere organizzati e progettati in modo da mantenere un'elevata qualità ambientale e nel contempo tali da permettere un'adeguata salvaguardia dell'ambiente.

Per poter perseguire i precedenti punti, la progettazione si articola in quattro differenti fasi:

  1. analisi del sito;
  2. metaprogetto;
  3. progetto;
  4. verifica.

Voci correlate

Note

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