Induzione (epistemologia)

Da TecnoLogica.

Definizioni

Procedimento logico, mediante il quale si passa dalla considerazione di casi particolari a una conclusione universale[1].

Descrizione

L'induzione è un metodo di conoscenza della realtà che si basa sull'osservazione diretta della stessa: acquisite informazioni su un gruppo di fenomeni, detto metodo formula affermazioni generali che estende anche ad altri fenomeni simili non ancora osservati. Queste affermazioni vengono continuamente verificate, e corrrette se occorre, ogni volta che aumenta il numero dei fenomeni osservati.
Classico e conosciuto esempio di metodo induttivo è quello del colore dei cigni: osservando questi animali in Europa, un ricercatore può affermare la frase generale "tutti i cigni sono bianchi"; giungendo poi in Australia, dovrà correggere la sua affermazione generale in "tutti i cigni sono bianchi o neri". Tale metodo, che in informatica prende a volte il nome di bottom-up (dal particolare al generale), non ha le caratteristiche di verità assoluta, perché esiste sempre la possibilità che un particolare evento metta in discussione la regola generale trovata fino a quel momento; ma è anche vero che se l'insieme dei dati è significativamente numeroso, allora questa possibilità diventa molto remota. Per tale motivo, "l'induzione come processo probabilistico è stata spesso ritenuta nel 20° sec. la regola metodologica centrale della ricerca scientifica[1].
L'induzione si contrappone alla deduzione che, al contrario, parte da affermazioni di carattere generale dalla quale sviluppa affermazioni e concetti applicando passaggi logici con i quali cerca di spiegare i fenomeni che si osservano nella realtà.

Voci correlate

Note

  1. 1,0 1,1 Voce induzione dell'Enciclopedia on-line Treccani.
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