Diritto reale
Da TecnoLogica.
Diritto che si esercita su una cosa (dal latino res).
Indice |
Descrizione
Il diritto reale attribuisce al titolare dello stesso un potere diretto e immediato su un bene.
I diritti reali possono essere di tre tipi:
- diritto su un bene proprio;
- diritto su un bene altrui;
- diritto di garanzia.
Diritto su un bene proprio
Diritto di proprietà
Il diritto su una cosa propria è detto diritto di proprietà, ed è il diritto reale fondamentale[1] in quanto il titolare (detto proprietario) ne pùò disporre, nei limiti della legge, a piacimento, e può goderne dei frutti (naturali o civili[2]). Quello di proprietà è un diritto costituzionale[3]: se il titolo è detenuto dalla collettività, allora la proprietà è pubblica, altrimenti è detta privata.
Diritto su un bene altrui
I diritti su un bene altrui si chiamano diritti di reale godimento o semplicemente diritti di godimento e articolano in:
- servitù personali;
- servitù prediali;
- superficie ed enfiteusi.
Servitù personali
Le servitù personali rappresentano la cessione da parte del proprietario del diritto di utilizzo del bene, e cioè di goderne dei frutti (naturali o civili[2]). Esse sono legate ad una persona (fisica o giuridica), da cui ne deriva il nome.
Ordinati in senso decrescente rispetto alla possibilità di godimento del bene, le servitù personali si distinguono in:
- diritto di usufrutto;
- diritto d'uso;
- diritto di abitazione.
Diritto di usufrutto
L'usufrutto è il diritto concesso ad una terza persona di godere del bene altrui e di trarne le utilità che esso può dare, senza poterne modificare la destinazione economica[4]. Il titolare del diritto si dice usufruttuario, mentre il proprietario diviene nudo proprietario, a sottolineare che egli viene spogliato della facoltà di godimento. Se l'usufruttuario è una persona fisica, il diritto può estendersi al massimo per tutta la durata della sua vita, altrimenti può durare al massimo trent'anni.
I diritti dell'usufruttuario sono:
- di godimento del bene e dei frutti (naturali o civili[2]) che da esso derivano;
- di dare il bene in locazione a terzi;
- di cedere il diritto di usufrutto (gratuitamente o no) a terze persone;
- a ricevere dal nudo proprietario un indennizzo per eventuali miglioramenti eseguiti.
I doveri dell'usufruttuario sono:
- sostenere le spese relative alla manutenzione ordinaria;
- pagare le imposte sul reddito e ICI;
- mantenere inalterata la destinazione economica del bene;
- restituire al termine del diritto il bene nello stato in cui si trovava all'origine, con il grado di vetustà dovuto al tempo trascorso;
- corrispondere al nudo proprietario gli interessi legali per le somme da questi eventualmente spese per la manutenzione straordinaria.
Diritto d'uso
Il proprietario può cedere a terzi il godimento del bene per diritto d'uso, ma quest'ultimo lo potrà fare soltanto per via diretta, e cioè non potrà cederlo o darlo in locazione[5]. Il titolare del diritto viene detto usuario; non si usa un particolare termine per il proprietario che cede il diritto d'uso a terzi. Il diritto d'uso si configura come restrittivo rispetto all'usufrutto, ed in particolare rispetto all'usufruttuario l'usuario:
- può godere solo dei frutti naturali[2] che derivano dal bene, nella misura sufficiente a soddisfare i bisogni propri e della propria famiglia;
- non può godere dei frutti civili, quindi non ha facoltà di dare il bene in locazione;
- non paga le imposte sul reddito e ICI.
Tutti i restanti diritti e doveri dell'usuario sono identici a quelli dell'usufruttuario. L'uso del bene decade quando scadono i termini contrattuali che lo regolamentano, e non può essere esteso alla durata della vita dell'usuario.
Diritto di abitazione
Il proprietario può cedere una casa a un terzo per diritto di abitazione ed è godibile solo dal titolare del diritto e dalla sua famiglia[6]. Il diritto di abitazione si configura come restrittivo rispetto all'uso, ed in particolare il locatario rispetto all'usuario:
- può godere solo del bene casa, e non di un qualsiasi bene;
- non può godere di alcun frutto, perché il bene in oggetto non produce frutti naturali[2].
Servitù prediali
Le servitù prediali sono pesi imposti su un bene per l'utilità di un altro appartenente ad un diverso proprietario[7].
Diritti di superficie ed enfiteusi
Diritto di superficie
Nel diritto di superficie il proprietario cede a terzi il diritto di edificare sul proprio fondo per un tempo determinato o indeterminato[8]; un esempio di diritto di superficie è rappresentato dalle parti comuni del condominio che appartiene in solido ai condomini in ragione dei millesimi posseduti.
Diritto di enfiteusi
Nel diritto di enfiteusi il dominio utile del bene è trasferito dal proprietario all'enfiteuta o livellario, che però corrisponde un canone al proprietario[9]. L'enfiteusi è una pratica attualmente in disuso.
Note
- ↑ Art.832 C.c.
- ↑ 2,0 2,1 2,2 2,3 2,4 I frutti natuali sono quelli che derivano direttamente dal bene, come i prodotti agricoli o i cuccioli che nascono dal bestiame; i frutti civili sono quelli che derivano dalla concessione di un bene ad una terza persona, come i canoni di locazione.
- ↑ Art.42 della Costituzione Italiana.
- ↑ Art.978 e successivi del C.c..
- ↑ Art.1021 C.c..
- ↑ Art.1022 C.c.
- ↑ Art.1027 C.c.: "un peso imposto sopra un fondo per l'utilità di un altro fondo appartenente a diverso proprietario"
- ↑ Art.952 C.c..
- ↑ Art.957 C.c.
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